Costituiscono il 70% di tutti i rifiuti presenti nei mari e nei corsi d’acqua, gli oggetti di plastica monouso saranno vietati in tutti i Paesi Ue. I dettagli di un provvedimento atteso da tempo.
Stop alla plastica usa e getta in Europa! Entro il 2021 tutti i Paesi dell’Eurozona dovranno mettere al bando oggetti monouso quali posate, piatti, cannucce, miscelatori per bevande, cotton fioc, che costituiscono il 70% dei rifiuti marini. La decisione del Parlamento Europeo è frutto di una crescente consapevolezza pubblica del problema e completa una serie di misure attuate negli ultimi anni per ridurre il consumo di plastica. Per comprendere l’ampiezza del rischio ambientale legato all’indiscriminato utilizzo della plastica, basti pensare che, se nel 1950 nel mondo si producevano circa 2 milioni di tonnellate di materiale plastico, nel 2015 è stata raggiunta quota 381 milioni di tonnellate. Di queste, vengono riversate negli oceani dalle 4,8 alle 12,7 tonnellate, con tutte le conseguenze negative che ne derivano sia per l’ecosistema marino sia per l’uomo che ingerisce microplastiche ogni giorno senza nemmeno accorgersene.
Le ragioni economiche del provvedimento
Sebbene le ragioni del provvedimento siano sostanzialmente legate alla sostenibilità ambientale e alla tutela della salute dei cittadini, è bene sottolineare l’impatto economico che avrebbe la nuova direttiva Ue. Secondo recenti stime infatti si prevede che tutta la plastica abbandonata in mare avrebbe prodotto danni in Europa per una cifra vicina ai 22 miliardi di euro entro il 2030. Da qui l’ulteriore accelerata degli organi competenti a regolamentare il consumo del famoso polimero in ambito domestico e non solo.
Ma cosa prevede lo stop alla plastica usa e getta in Europa?
Lo scorso 24 ottobre, a Strasburgo, l’Eurocamera ha approvato un vero e proprio divieto al consumo di plastiche monouso. Gli stati membri dovranno dunque recepire tale direttiva entro il 2021. Nei prossimi mesi inoltre verranno introdotte misure restrittive circa l’utilizzo di altri oggetti in plastica molto diffusi ma ancora poco regolamentati. In particolare, si è parlato di una riduzione del 25% del consumo di prodotti in plastica per i quali non esistono alternative (es. contenitori alimentari, scatole monouso) e del 50% dei filtri di sigaretta contenenti plastica entro il 2025. Entro tale data, l’Ue si pone anche l’ambizioso obiettivo di garantire un corretto smaltimento a circa il 90% delle bottiglie di plastica monouso consumate. Giro di vite anche per i produttori di attrezzi per la pesca contenenti plastica: obiettivi di riciclaggio di almeno il 15% entro il 2025. Numeri reali o promesse irrealizzabili? Staremo a vedere. Per ora godiamoci l’addio a qualche oggetto di cui noi sicuramente non sentiremo la mancanza, e nemmeno i nostri mari.